Dal professore Prisco, che mi prega di postare
Il discorso è via via mutato, andando avanti nella conversazione, comunque riprendo l'ultimo punto, in base alla mia esperienza personale. In qualunque campo, essere "figlio di papà" dà indubbiamente un vantaggio iniziale, ma poi lo devi sapere gestire e devi essere bravo e "capace di relazioni" (capisc' 'a mme) da solo. Nessuno va da un figlio di papà se è solo questo. Escudo pure che si vada avanti se si ha solo "un cumulo di soccombenze". E comunque, alla lunga, essere figli di papà vale poco: ci vuole - come diceva la nonna di un mio amico - "'a rraggia d'a' famma", per andare avanti: un'ambizione assoluta e poco pelo sullo stomaco, bravura, furbizia. Mescolare bene e servire freddo (come la vendetta
)