caro
Trixam,
le teorie cospirazioniste non sortiscono su di me alcun effetto, le trovo utili solo a chi le formula, perché molto redditizie.
ti allego il link del primo articolo che lessi riguardo l'evasione fiscale delle agenzie irregolari:
www.repubblica.it/economia/2014/05/08/news/gdf_giochi_e_scommesse_irregolari-8...
Ti ringrazio poi avermi riconosciuto dell'intelletto, inutile dire che la stima è reciproca; la differenza sta evidentemente sui contenuti.
Quando dico che lo Stato non ha fatto nulla per salvare le realtà citate, non intendo che esso debba intervenire con i soldi pubblici a favore delle varie imprese solo perché in crisi.
Questo tipo di intervento infatti non sortisce l'effetto sperato, si rivela col tempo un regalo agli amici degli amici (vedi Alitalia, Ilva), fa sorgere l'aspettativa - sbagliata - che lo Stato sia la bàlia dell'imprenditore in difficoltà;
Su questo sarai d'accordo con me.
Tornando alla vexata questio:
Napoli ha fatto dell'arte, della musica, dell'enogastronomia e della cultura il suo primo biglietto da visita nel mondo. Se oggi aprono solo patatinari e agenzie di scommesse, i napoletani se possono investono fuori e tutto il resto resto chiude (tutto il resto, non solo gli esercizi citati), ci si dovrebbe fare qualche domanda: forse autorizzazioni e provv.amministrativi vengono rilasciati con una certa superficialità (a buon intenditor...).
In questo scenario, lo Stato si gonfia il petto quando proferisce qui parole come legalità, etica, risorgimento napoletano, scuola e teatro quali argine nei confronti della criminalità e del degrado, ma fa l'indiano quando tali realtà sono in difficoltà, facendo un favore a chi ha interesse a che scompaiano.
Non devo spiegarti io che Guida e gli altri non chiudono semplicemente perché la gente va meno a spendere lì, altrimenti sarebbero saltati tutti gli altri piccoli esercenti.
Ancora, sbagli a fare l'esempio del privato cittadino e dello Stato.
Perché esiste un articolo 3 della Costituzione che giustifica e incentiva politiche redistributrici della ricchezza, leggi ad personam, ad aziendam etc.etc.
Politiche che mirano, o dovrebbero mirare, all'interesse pubblico, non a quello del concorrente (che tu individui a titolo di esempio nella Feltrinelli).
Agli operai di Pomigliano e Bagnoli non può fregar di meno delle fabbriche che rischiano di chiudere a Terni o Piombino, e viceversa. Anzi, potrebbero addirittura trarne vantaggio nel breve periodo. Ma se vengono fatti accordi e le risorse vengono destinate a determinate realtà industriali ed imprenditoriali anziché ad altre, è perché l'interesse pubblico in un dato momento storico è quello.
A nessun contribuente fa piacere che i propri soldi vengano spesi per altri soggetti, sconosciuti, di altre regioni, potenziali o reali concorrenti, magari ritenuti inferiori e quindi meritevoli di uscire dal mercato (era il cavallo di battaglia della Lega sostenitrice del federalismo fiscale).
Come mi insegni, ci sono criteri di distribuzione che costituiscono tasselli di programmi economici di lungo e medio termine per realizzare l'interesse pubblico. Non ti sfuggirà che il privato di cui parli non potrebbe mai perseguire un interesse pubblico del genere ed inevitabilmente finirebbe perseguire l'interesse pubblico geograficamente più vicino e col quale ha maggiori contatti (e saremmo punto e daccapo).
Il contratto sociale e la stessa idea di Stato moderno sono altra cosa da questa.
Ps Ti contraddici quando parli di una mia scarsa propensione a cercare di chiarirmi le idee.
Partecipo ad un forum, non sto usando il megafono di Goldstein. Se rileggi tutto con calma, ti renderai conto del fatto che, come tutti gli altri giuristi federiciani del forum, non faccio propaganda di nessun tipo, né spaccio quello che penso per dogma. Mi confronto e mi arricchisco del dialogo, anche solo virtuale, con gli altri. Te compreso.
N.B. Non te la prendere, ma da come parli credo proprio che quelli che hai praticato non siano sport di squadra;
probabilmente consideri il forum come uno scontro dove si vince ai punti - quando non per K.O. - non come un momento/luogo di incontro e confronto (caro Trixam qui si sta solo discutendo, non siamo sul ring e nessuno è in confusione da uppercut).
Infine, non conoscendoti, non ho elementi per esprimere giudizi su di te e sul tuo modo di vivere la vita reale. Lieto che tu, in mancanza degli stessi, riesca farlo.
[Modificato da Alessandro.1987 30/12/2014 23:44]